Torta Day: tre torte letterarie, selezionate da me. Solo per golosi.
Nel mondo social ogni giorno è un buon giorno per celebrare qualcosa. Oggi ad esempio è il Torta Day, lo sapevate? Chi mi conosce sa che sono una grande golosastra e che non mi serve una data per fare, mangiare, adorare una torta. Ma, visto che ci siamo, perché non unire l’utile al goloso?
Ho selezionato tre torte letterarie. Le conoscete già? Vi viene voglia di mangiarle o, meglio ancora, di leggere il libro? Iniziamo!
Il fabbro di Wooton Major, J.R.R. Tolkien
Un libro minore del Professore che A-D-O-R-O. Mi piace rileggerlo di tanto in tanto e non ho esitato a scrivere un articolo sul suo lato più olfattivo per lo Smell Magazine n° 16 dedicato alla magia. La trama è semplice:
Ogni 24 anni nel villaggio di Wootton Major, si svolge un evento molto speciale: il Festino dei Bambini Buoni. Protagonista della festa, una grande torta glassata con all’interno ninnoli portafortuna, uno più fortunato degli altri: una piccola stella d’argento che, a differenza di tutte le monetine e cosette dentro l’impasto, era davvero magica. Toccherà a uno dei 24 bambini invitati trovarla nella sua fetta di torta e vivere, da adulto, una fantastica avventura.
La descrizione della Grande Torta è tra le mie preferite…
“Al Pranzo, la Torta faceva bella mostra di sé in mezzo alla lunga tavola, dentro un cerchio di ventiquattro candele rosse. Culminava in una piccola montagna bianca, sui cui fianchi crescevano alberelli scintillanti come di brina; sulla sua vetta, stava su un piede solo una minuscola figura bianca, come una fanciulla delle nevi intenta a danzare, e in mano teneva una piccolissima bacchetta magica di ghiaccio risplendente.”
La trama l’ho tagliata con l’accetta per non dilungarmi, ma vi assicuro che non si tratta di una favoletta per bambini, ma uno sguardo più profondo sul mondo di Feeria, la terra delle fate. Un regno che non ha nulla di zuccheroso…
Anne di Tetti Verdi, Lucy Maud Montgomery
Sì, lo so, tutti conosciamo la rossa piagnona come Anna dai Capelli Rossi, ma il titolo originale è questo, anzi, per la precisione è Anna di Green Gables, ma andiamo avanti. Da piccola proprio non sopportavo quella ragazzina. Solo da adulta ho capito che dietro alle sue piccole tragedie quotidiane si nascondeva qualcosa di più complesso e ho recuperato il libro. Un capitolo fa al caso nostro:
“la torta crebbe, e venne fuori dal forno leggera e delicata come spuma dorata. Anne, arrossendo per la gioia, la farcì con strati di gelatina color rubino, e, nella sua immaginazione, vide la signora Allan mangiarne e chiedere se fosse possibile averne un altro pezzo!”
Spoiler: questa torta fu una schifezza. Nella boccetta di vaniglia c’era in realtà sciroppo per la tosse, ma Anne non ne sentì l’odore perché raffreddata. E giù di amare lacrime.
Il mondo di Boscodirovo, Jill Barklem
Ho recuperato questa lettura per l’infanzia giusto pochi giorni fa. Peccato non averlo letto da bambina: mi sarebbe piaciuto un sacco. Qui di torte, té e pasticcini ce n’è una valanga. E tra vino di petali di rosa, liquore di more (però alzano il gomito questi topini!) e budini di primule, troneggia una torta per il compleanno di uno dei topolini:
“La signora Croccantini infornò un’enorme torta alla nocciola con uno spesso strato di crema, e la mamma di Peverino la decorò.”
Al di là delle descrizioni, i disegni sono il pezzo forte. Illustrazioni che fanno venire l’acquolina in bocca, anche da adulti.
Qual è la vostra torta letteraria preferita? Se non ci avete mai pensato questo è il momento di farlo. E magari di infornarla.