Anatomia di una bio, la mia

Sono una copy che pesa molto le parole che usa. C’è sempre un sottotesto in quello che scrivo soprattutto se scrivo per me stessa. Un esempio è proprio la mia bio di LinkedIn. Per conoscermi meglio andiamo a fare un’autopsia del testo (se fin qui hai pensato che ho un certo gusto per l’horror, ci hai azzeccato.)

Quanto odio scrivere la mia bio. Ma ormai siamo qui, quindi togliamoci il dente.

Parlare di me, essere al centro dell’attenzione, non mi fa impazzire. Certo, lo faccio quando devo, ma il mio posto è sempre stato dietro ad uno schermo a picchiettare su una tastiera. Qui mi trovo davvero a mio agio.

Non sono una copywriter freelance mordi e fuggi. Mi piace essere coinvolta nei progetti, trovare insieme il tono di voce più adatto, capire prima di scrivere.

Inizio di proposito con la parola “non” perché odio quella lista per me insulsa di “parole che non vanno dette in comunicazione”. Tra queste c’è la negazione. Non esistono parole che non vanno dette (urca, doppia negazione!). Esiste sempre un contesto, un momento, un significato (anche “sempre” è nella lista delle parole no. Bah.)

Se sei un'agenzia creativa, fantastico! Sei la realtà con cui preferisco collaborare. Sei un privato a cui serve la mia penna? Va bene lo stesso, tranquillo.

Qui niente di nascosto. Un messaggio chiaro e, spero, attrattivo e rassicurante.

Quindi, eccomi. Dente tolto. Vorresti saperne di più? Qui sotto c'è il link ad alcuni miei progetti, non fare complimenti e sfoglia pure.

In questo punto svelo un po’ la mia noia nel presentarmi. Perché l’unico modo per capire davvero se c’è spazio per una collaborazione è vedere i miei lavori. Quindi, senza tanto menare il can per l’aia, invito a sfogliare il mio portfolio. Lo faccio però da brava padrona di casa che invita i suoi ospiti ad accomodarsi. In questo caso, nel mio sito.

Ancora qualcosina

P.S.: Mi piacciono i bottoni, gli orologi e la banana split, ma quella, purtroppo, non si trova più in giro. Che tempi. Che costumi.

I P.S. li trovo sempre simpatici. Oltre alla parte lavorativa, dico qualcosina di personale su di me. Perché nessuno fa più la Banana Split? Mi sapete rispondere? Si nota anche un mio lato vintage. Un lato che mi appartiene parecchio.

Una nota a parte va a quel “Che tempi. Che costumi”. Chi ha amore per la cultura classica noterà subito la citazione di Cicerone con il suo famoso “O tempora, o mores”. Se siete nella lista, qui entriamo già in sintonia: voi capite me, io capisco voi.

P.P.S.: Vuoi scoprire un lato particolare di me? Segui la scia di profumo…ti porterà a questa pagina Instagram azzurrabergamo_perfume

L’ultimo P.P.S. è per chi vuole proprio andare in profondità. Una mia passione è la cultura olfattiva e un mio progetto parallelo è racchiuso dentro una boccetta di profumo: Armored Rose, la mia prima creazione.

Su LinkedIn non ne parlo molto perché non è il canale giusto, dopotutto sono su questo social in veste di copywriter freelance. Quindi, comunico la pagina Ig della mia vita segreta. Segreta, ma non troppo.

Autopsia finita. Ricuciamo il corpo del testo. Ora mi conoscete un pochino meglio. Banana split?

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