“Quel gran pubblicitario di Satana”, B.C. Before Copywriting

Avete mai fatto caso che il primo messaggio pubblicitario fu pronunciato dalla lingua biforcuta di un serpente?[1]

Nel più famoso episodio biblico c’è tutto: la necessità di qualcuno di comunicare un messaggio (Lucifero), un target group (piccolo e molto specifico, Eva), una strategia promozionale e competitiva (una promessa di soddisfazione), un messaggio pubblicitario efficace (“Iddio sa che nel giorno in cui ne mangerete, i vostri occhi si apriranno, e sarete come dèi, avendo la conoscenza del bene e del male”). Cliente soddisfatto? Dipende dai punti di vista.

Dopo che il Diavolo ha lanciato la sua campagna, all’improvviso per Eva gli altri frutti hanno perso attrattiva. La mela dell’albero proibito è la migliore! Ma l’efficacia della pubblicità del Serpente non finisce qui: Eva infatti diventa Opinion leader - “individuo che influenza in modo rilevante le opinioni e gli atteggiamenti degli altri e che, per questa ragione, può ricoprire un ruolo determinante nella diffusione di un certo modello di comportamento o di un particolare bene di consumo”[2] – e convince Adamo a provare il prodotto.

La cliente alla fine si trova insoddisfatta “dell’acquisto” e, come qualsiasi consumatore moderno, la colpa viene attribuita al messaggio ingannatore. Una stellina su cinque.

 Al prossimo capitolo diB.C, Before Copywriter

 

 

[1] Marco Vecchia, Hapù Manuale di tecnica della comunicazione pubblicitaria, Milano, 2003

[2] www.glossariomarketing.it

 

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“Le penne nere della scrittura”, B.C. Before Copywriting