“B.C. Before Copywriting”: un sogno che rimarrà nel cassetto (ma niente di grave)

“Non aspettatevi un saggio rigoroso e quadrato. È più simile ad una pallina di un flipper che viaggia impazzita a toccare lassi di tempo diversi e distanti tra loro. Cosa c’entrano gli antichi egizi con Primo Levi? Cicerone con Kurt Vonnegut? Ad unirci tutti sotto un cielo blu inchiostro è il potere della comunicazione e, che ci crediate o meno, le regole e i sentimenti riguardo lo scrivere bene non hanno un tempo o uno spazio definito.”

Questa avrebbe dovuto essere parte della prefazione di un saggio che iniziai a scrivere anni fa: “B.C. Before Copywriting”, storia del copywriting, prima del copywriting come oggi lo conosciamo.

Mi piaceva l’idea di avventurarmi nel passato della mia professione, scriverci su, spedire il tutto ad una casa editrice e vedermi pubblicata nella collana I Tascabili. Un sogno che ho deciso di mettere nel cassetto. Perché, se i sogni sono infinti, lo stesso non si può dire per l’energia e soprattutto per il tempo a disposizione.  

Ma, se questo mio progetto resterà nel cassetto, lo stesso non avverrà per quanto ho scritto: pubblicherò a puntate qui sul mio blog i capitoli che ho scritto in questi anni. Perché la curiosità e la voglia di scavare rimane, prende solo un’altra forma.

Aspettatevi dunque qualche pillola di storia, la medicina per la voglia di saperne di più.

Presto il primo capitolo.  

Indietro
Indietro

“Sulle ali del linguaggio”, B.C. Before Copywriting

Avanti
Avanti

I drink della Melevisione, il programma del 1999 per piccoli copy