Ehi tu, studente di Giornalismo, un articolo per te
L’idea di questo articolo mi è venuta grazie ad un ricordo che Facebook ha messo sulla mia bacheca: la mia laurea a Ca’ Foscari, sotto un nubifragio che fece notizia.
Ho conservato le pagine de Il Gazzettino “Venezia, nubifragio sulle lauree in piazza rivolta a San Marco” e La Nuova “Laurea day di Ca’ Foscari bagnata. Polemiche in piazza San Marco” senza sapere che mi sarebbero tornate utili l’anno dopo, per un esame di giornalismo alla magistrale di Unvir.
Vi riporto l’analisi dei due articoli per quell’esame. È un pezzo piuttosto tecnico e non interessa a te, lettore che vai di fretta, ma ho pensato invece a te, studente di giornalismo che magari sei incappato in questo mio articolo e può tornarti utile.
Due articoli a confronto
Il Gazzettino “Venezia, nubifragio sulle lauree in piazza rivolta a San Marco”
La Nuova “Laurea day di Ca’ Foscari bagnata. Polemiche in piazza San Marco”
Ho scelto l’articolo sulla cerimonia di consegna delle lauree di piazza San Marco del 12 luglio 2014 (rovinata dal diluvio) perché è un articolo che mi riguarda da vicino, dal momento che era la mia laurea ed ero quindi presente durante l’acquazzone e le polemiche.
La posizione della notizia
Analizzando la prima pagina de Il Gazzettino, possiamo notare innanzitutto che l’articolo scelto è situato nel taglio alto della pagina con al centro una foto a colori della piazza di San Marco sotto il diluvio, con relativa didascalia; in entrambi i lati della foto troviamo alcune informazioni, ovvero a sinistra il titolo e il sommario, a destra un’introduzione sul fatto con rimando finale alla pagina interna del giornale per approfondire la notizia. Il titolo “Venezia, nubifragio sulle lauree in piazza / Rivolta a San Marco” possiamo definirlo un titolo descrittivo puramente nominale.
Ne la Nuova, invece, la notizia è situata nella fascia media della prima pagina e la foto, anch’essa a colori, è messa più in rilievo rispetto al Gazzettino; questa infatti è più grande e non è contornata dalla notizia, ma troviamo sopra la foto l’occhiello “La cerimonia continua nonostante la pioggia” (non presente sull’articolo del Gazzettino) e il titolo “Laurea day di Ca’ Foscari bagnata. Polemiche in piazza San Marco”, mentre sotto la foto un breve sommario con relativo rimando alla pagina interna del giornale.
Anche in questo caso il titolo è descrittivo e nominale, ma notiamo un’ibridazione ovvero l’unione di un elemento italiano con uno di lingua straniera: “Laurea day” termine, seppur di semplice comprensione, legato solamente alla cerimonia del lancio del cappello di Ca’ Foscari e che ha lo scopo di dare un effetto di prestigio.
Dentro l’articolo de Il Gazzettino
Entriamo all’interno dei giornali nelle pagine di riferimento. Ne Il Gazzettino troviamo ora l’occhiello con indicato il luogo (“SAN MARCO Violento temporale di pochi minuti nel tardo pomeriggio, cerimonia ritardata”) poi il titolo con calcatura sul termine “nubifragio” scritto in grassetto (“Nubifragio sulle lauree / Bufera e polemiche in pizza / Rivolta di studenti e pubblico”) e non è presente il sommario.
I fumetti
Subito sotto il titolo troviamo un fumetto impaginato con bandiera a destra (come anche gli altri fumetti presenti nell’articolo) che rafforza il concetto di disagio di quel particolare giorno (“Proteste Fischi al rettore ed anche alle autorità”). È scritto in caratteri più grandi rispetto agli altri fumetti e all’articolo stesso, ed è affiancato da una foto miniaturizzata raffigurante il rettore e l’ospite Luca Mercalli sotto un ombrello.
Troviamo altri due fumetti nell’articolo sempre con funzione rafforzativa; un fumetto è una citazione virgolettata degli studenti e dei genitori, posizionato sotto una foto raffigurante una donna arrabbiata (forse una madre di un laureando) che ha evidentemente lo scopo anch’essa di sottolineare il fallimento della cerimonia (“Dovevano spostare la cerimonia”). Altro fumetto (“Impermeabili e ombrelli”) è situato verso la fine dell’articolo e descrive un determinato momento della cerimonia; è posizionato sotto una foto raffigurante una studentessa che, nonostante tutto, sorride alla macchina fotografica.
Lo stile
Tutte e tre le foto sono in bianco e nero e di dimensioni molto diverse tra loro. L’articolo è diviso in quattro colonne e c’è una netta presenza di dichiarazioni virgolettate sia degli studenti sia del rettore e dell’ospite.
Lo stile dell’articolo è piuttosto descrittivo (a differenza dell’articolo de La Nuova che come vedremo poi è più narrativo), non ci sono fronzoli, ma mantiene un tono abbastanza preciso e distaccato. Troviamo la presenza di stereotipi tra cui “Pioggia battente […]”, “[…] fischiare a più non posso […]” e accrescitivi come “[…] tuoni fortissimi […]”. Ad aprire l’articolo troviamo una climax crescente “Tuoni, lampi, un forte acquazzone […]”.
Dentro l’articolo de La Nuova
Anche all’interno de La Nuova, le foto hanno un ruolo essenziale; infatti notiamo che sono messe ancor più in risalto perché di dimensione più grande rispetto alle foto scelta da il Gazzettino e sono a colori dando così un effetto di realtà e con in più una didascalia per ogni foto.
Notiamo anche che sono messe in ordine cronologico quasi raccontassero loro l’evento: la prima raffigura gli studenti prima del temporale, poi il riparo di fortuna sotto il porticato della piazza e infine la ripresa della cerimonia.
Anche in questo articolo è presente un fumetto con bandiera a sinistra che approfondisce non la giornata del 12 luglio, come invece nel Gazzettino, ma è uno specchietto che spiega cos’è il lancio del cappello con tanto di dichiarazione virgolettata del rettore (“Momento di gioia per genitori e figli”).
Per quanto riguarda il titolo interno “Laurea day sotto il diluvio, è polemica” possiamo notare che riprende il titolo della prima pagina rendendolo nominale e toglie le indicazione del luogo della notizia già indicate nel titolo di prima pagina (“Laurea day di Ca’ Foscari bagnata. Polemiche in piazza San Marco”). Segue un sommario molto breve con di nuovo rimando all’ospite Luca Mercalli, già citato nel sommario di prima pagina e assente nei titoli e nel sommario del Gazzettino.
L’articolo è diviso in cinque colonne con invito finale su finestrella gialla di visitare il sito de La Nuova e guardare la fotogallery.
Il lessico
Notiamo uno stile prevalentemente narrativo con frasi enfatiche come ad esempio: “[…] il cielo ha iniziato a oscurarsi. Lampi, fulmini e nuvoloni neri hanno improvvisamente coperto l’orizzonte” con addirittura una frase che sembra voler rimandare al film Disney Cenerentola con “[…] allo scoccare delle 19” ad indicare che alle 19, come la mezzanotte di Cenerentola, finisce la magia del momento. Troviamo anche la presenza di stereotipi tra cui “L’ironia della sorte […]” e un colloquialismo come “[…] prenderla sul ridere […]”. Anche qui troviamo la presenza di climax crescenti tra cui “tra proteste, fischi e trombe […]” e “lampi, fulmini e nuvoloni neri […]”. Abbondante anche la presenza delle dichiarazioni virgolettate, anche se non tante quante il Gazzettino, con particolare attenzione al discorso dell’ospite Luca Mercalli.
Considerazioni
Analizzando in generale i due articoli, nonostante la notizia sia la stessa, le due autrici Vera Mantengoli per la Nuova e Daniela Ghio per il Gazzettino hanno usato uno stile molto differente.
Personalmente preferisco un approccio più descrittivo della notizia come ha fatto Ghio e anche la scelta dei valori notizia l’ho trovata più azzeccata in questo articolo; infatti, oltre a descrivere l’evento principale, ha saputo equilibrare le parti virgolettate facendo parlare studenti e parenti, l’ospite e il rettore in modo equo così da dare un’immagine complessiva della cerimonia vista sotto diversi punti di vista.
Mantengoli, invece, oltre ad utilizzare uno stile quasi fiabesco esagerato per questa notizia tutto sommato poco importante, si è concentrata molto sul discorso dell’ospite Luca Mercalli, utilizzando in certi punti un tono ironico che in questo caso è ben usato; vediamo ad esempio “Noi oggi non ci fermeremo mica sotto questa doccia estiva, ha detto al pubblico che teneva stretto l’ombrello per non farselo strappare dal vento”. Tuttavia, poi insiste sul discorso del meteorologo usando sia il virgolettato che il discorso indiretto non facendo parlare il rettore, ma fortunatamente lascia spazio per studenti e parenti.
Nonostante abbia apprezzato di più l’articolo del Gazzettino, ho trovato efficace la scelta delle foto de la Nuova le quali, oltre al fatto di essere a colori e quindi più rappresentative anche da un punto di vista estetico, sono posizionate in ordine cronologico così da rafforzare la “favola” raccontata da Mantengoli.