Passo dopo passo

“Le scarpe sono oggetti che alludono al movimento e alla possibilità di intraprendere un viaggio. L’artista espande questi concetti immaginando le scarpe come portali in grado di connettere fantasie lontane nel tempo e nello spazio, segreti distanti ma in qualche modo connessi, visioni di scambi e mutamenti contenute all’interno di un oggetto semplice e comune.”

Un paio di ЙЖ, 2022, Olio su tela.

Un salto all’Eataly di Verona: un giro veloce tra gli scaffali, una sosta per il pranzo (ma quanto sono speciali le Patate Croccanti Eataly del ristorante Agricolo?) e poi, quando ormai mi avvio verso l’uscita, questo dipinto: Un paio di ЙЖ.

Un immaginario che mi ha molto colpito: queste scarpette, oggetti “semplici e comuni” che contengono un mondo intero e che sono “portali in grado di connettere fantasie lontane nel tempo e nello spazio”. Un’immagine potente che mi ha fatto riflettere: quali scarpe mi hanno portato fin qui? Quale immaginario conterrebbero le mie personali scarpette?

La risposta non può essere una sola. Le mie scarpe sono sia da battaglia, stivaletti neri e solidi, ma anche scarpe da ginnastica pronte per un ultimo scatto finale. Sono eleganti scarpe col tacco, ma anche soffici e ridicole pantofole. Perché le scarpe che scegliamo in qualche modo ci rappresentano. E un solo modello non potrebbe mai essere sufficiente: ognuna di loro conterrà un pezzetto del nostro mondo interiore, i nostri successi, le nostre sconfitte, le nostre serate sul divano.

L’importante è percorrere la nostra strada un passo alla volta. Anche da scalzi.

Le mostre dell’Eataly

Dell’Eataly mi piacciono soprattutto le mostre: piccole isole di cultura sparse qua e là. Oltre ad altri quadri dell’artista Anastasiya Parvanova, potrete vedere anche altre forme d’arte. Come il progetto fotografico dolce-amaro di Martina Dendi che ha portato agli estremi la classica coppia all’italiana degli anni Sessanta. Ve ne parlo in questo mio articolo per Frammenti Rivista.

Un progetto fotografico dove protagonista è la classica coppia all’italiana degli anni Sessanta portata agli estremi dello stereotipo…


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