Progetto Zampe Verdi

Un’idea miciosa, pelosa e soprattutto verde. Zampe Verdi è un progetto davvero speciale che ha come protagonisti, l’avrete già capito, gatti e alberi. Piantare un albero è un gesto importante, non per niente si usa farlo per festeggiare una nascita o per ricordare un nostro caro, in questo caso il nostro micio. Quando il nostro amico a quattro zampe ci lascia è una perdita enorme. Nel nostro cuore rimane un’impronta indelebile, come quell’orma di gommini che una volta il nostro amico ha lasciato sull’impasto dei biscotti.

Ed è qui che entra in gioco il progetto Zampe Verdi: perché non piantare un albero in ricordo del nostro micio scomparso? L’idea è nata da Simone Pasetto, Cat Sitter di Verona che non ha perso tempo e ha subito proposto il progetto al Comune di Verona:

“Per ogni animale che vogliate ricordare, è possibile donare un albero in suo nome. Io, come Cat Sitter Verona vi affiancherò in questo gesto acquistando insieme a voi l'albero in suo ricordo. Ogni albero avrà poi una targa con il nome del vostro amico a quattro zampe e un QR code che rimanderà ad una pagina con foto e dedica per il micio.”

O per il vostro fidato cagnolino. Non ci formalizziamo.  

La mia Zampetta Azzurra

Sono molto felice di essere stata coinvolta in questo progetto che vuole essere un vero e proprio circolo virtuoso di donazione, ricordo ed educazione civica. Di verde poi in città non ce n’è mai abbastanza.

A supporto di questa idea c’è stata la mia penna: perché una presentazione ben scritta e organizzata è fondamentale. Trovo che il Powerpoint sia ancora uno strumento molto efficace soprattutto quando si deve esporre un’idea e deve essere tutto cristallino, senza troppi fronzoli. Un discorso breve supportato dalle immagini giuste trasmette la giusta concentrazione a chi espone il progetto. E anche il nome, Progetto Zampe Verdi ha il suo perché. Diretto, ma che mette quel pizzico di curiosità che serve.

Per superare una perdita, piantare un albero può essere di grande conforto: un gesto che è vita.

Indietro
Indietro

2023: il colore e la parola dell’anno

Avanti
Avanti

ADV e contesto: ogni pubblicità è figlia del suo tempo?